Il nome di Mario Rigoni Stern si accosta, nella mente di tutti, ad una intensa quanto drammatica narrazione della ritirata dell’Esercito italiano nella campagna di Russia, durante la seconda guerra mondiale, Il sergente nella neve. Quello che pochi sanno, invece, è che, ritornato sull’amato Altipiano di Asiago, intervallò la stesura di opere dedicate ai suoi ricordi bellici a brevi racconti incentrati sulla sua vita di montanaro e cacciatore i quali, anche se forse non direttamente volti ai ragazzi, possono esserlo per il taglio descrittivo piano con cui l’autore intreccia nozioni scientifiche ad episodi di vita vera vissuta semplicemente.

A differenza della scrittura incantata e stupita di cui i libri di Mario Lodi, dedicati al medesimo argomento, sono intessuti, quella di Mario Rigoni Stern, in Il libro degli animali, è una narrazione più asciutta ed essenziale che attenua il rigore freddo della informazioni tassonomiche solo grazie alla contestualizzazione storica e personale degli avvenimenti. 

«Questa Cephalcia arvensis panzer (Panzer dal nome di chi l’ha studiata per primo e non da panzer - carro armato - come qualche giornale l’ha descritto) è un imenottero della famiglia dei Panfilidi. Questa famiglia dei Panfilidi sempre c’è stata nei boschi; ma l’anno scorso nelle foreste del Cansiglio e quest’anno da noi, si è fatta drammaticamente infestante»

«… fu così che, forse inseguito dai gufi, un pipistrello venne a cercare rifugio dentro casa. […] L’uccello-topo era molto morbido, soffice e restava sempre immobile, come morto, nella mia mano. Mi affacciai alla finestra e lo lanciai verso il cielo che imbruniva come da ragazzo facevo con i rondoni che restavano imprigionati nella grande misteriosa soffitta. Se ne andò sicuro, zigzagando come sanno fare solo i pipistrelli: “Stai attento ai gufi, ma se ti dovessero inseguire e se hai voglia di leggere un libro vieni pure a rifugiarti a casa mia”»

Il lettore ideale non è chiaramente il pubblico dei ragazzi: l’autore si concede spazi per esprimere la sua opinione sulla trasformazione della montagna e sulle implicazioni paesaggistiche ed ambientali in modo molto chiaro, inoltre spesso gli episodi storici si intrecciano al suo vissuto nelle alterne vicende della guerra senza che vi sia una contestualizzazione.

«Inventeremo veleni più potenti per levarci di torno il ronzio di una mosca resistente? O per non vedere una scolopendra in cantina? Ma fino a che punto, c’è da chiedersi, gli altri esseri viventi, dai vegetali all’uomo, saranno disposti ad assorbire questi veleni? Abbiamo l’esempio di Seveso…»

«Ma quella mattina di settembre si aprì ben altra caccia: i caprioli erano loro [i partigiani ndr.] e i segugi i tedeschi.[…] Stavano lì a riprendere fiato e calmare i battiti del cuore qunado un rumore di frasche e uno stranissimo e leggero passo li fece spianare le armie e mettere l’indice sul grilletto. Era solamente un piccolo capriolo».

In questo senso Il libro degli animali si mostra come un genuino documento su uno spazio, quello montano, che allora vedeva l’incipit di un cambiamento che all’epoca sembrò una rivoluzione (turismo ed espansione abitativa). L’intimità unica con cui la gente di montagna conviveva, conosceva, osservava (e cacciava!) gli animali che vivevano attorno a lei riempie di fascino i 19 racconti di questa raccolta che testimonia innanzitutto il profondo innamoramento dell’autore per la sua terra. La struttura agile con racconti brevi ed episodi che si aprono e si concludono autonomamente ne fanno un libro di agile lettura; l’attenzione zoologica e la sensibilità naturalistica rendono queste pagine ricche di curiosità ed informazioni. La consapevolezza di un preciso contesto storico che riemerge nei cenni alla Resistenza e alla guerra spostano però - a mio avviso - il target di lettura più verso i 9-10 anni. (4°-5° anno della primaria).

Nota: l’edizione che io possiedo di Einaudi ha le illustrazioni di stampo classico di Xavier de Maistre, fossi in voi però non mi lascerei scappare la nuova edizione con quelle di Gaia Stella!

Un curioso esempio di una storia esplicitamente pensata per i più piccoli è invece custodita nel libretto Compagno orsetto. A metà tra una storia vera ed una inventata (non si sa niente della nascita di questo racconto) Mario Rigoni Stern ci catapulta in un lontano villaggio siberiano - luogo che conobbe tristemente bene - e ci racconta dell’incontro impensabile e straordinario tra un gruppo di bambini e un orsetto bruno. In una sorta di magica bolla sospesa nella realtà i cuccioli di entrambe le specie riescono a giocare insieme, aderendo all’unico codice del divertimento. Un incontro reale o semplicemente immaginato e desiderato (Mario Rigoni Stern non è scrittore di fantasia) che allieta la vita del piccolo villaggio rurale.

«La televisione venne a fare interviste. Tutte cose importanti, che facevano importanti anche loro che con l’orsacchiotto avevano giocato un pomeriggio; ma nel segreto del cuore e parlando sottovoce essi speravano tanto che Griša ritornasse per giocare, giocare e giocare ancora con loro tra la neve». La storia non si conclude e il destino concederà un altro incontro.

Questo breve racconto, intervallato costantemente dalle compite e gentili illustrazioni di Angelo Ruta (e guardate che belle cornici!), è un esempio di storia interessante da proporre tra la primo e il secondo anno della primaria. Nessun secondo fine educativo, ma una bella storia, di attesa, colpi di scena, straordinario e reale in una narrazione breve, ma compiuta.

Il libro degli animali
Mario Rigoni Stern - Xavier de Maistre

192 pagine
Anno: 1992

Prezzo: 10,00 €
ISBN: 9788879260954

Einaudi editore

ora nella nuova edizione: 

Il libro degli animali
Mario Rigoni Stern - Gaia Stella

160 pagine
Anno: 2018

Prezzo: 9,50 €
ISBN: 9788866564478

Einaudi editore

Compagno Orsetto
Mario Rigoni Stern - Angelo Ruta

64 pagine
Anno: 2014

Prezzo: 9,00 €
ISBN: 9788866562191

Einaudi editore

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