Il topos del bambino, che prima di addormentarsi trova mille domande e mille espedienti per rimandare ancora di un attimo l’addormentamento, ricorre nella letteratura dell’infanzia tanto frequentemente quasi quanto la scena reale che si ripete nelle case di tanti bambini ogni giorno. Di questo tempo ritualizzato, sebbene non appartenente al rituale che i genitori tendono a proporre per favorire il sonno, troviamo specchi letterari a volte interessanti, altre volte banali. Buonanotte luna di Margaret Wise Brown e Clement Hurd è costruito perfettamente, in modo talmente perfetto da riuscir a cullare nel sonno i bambini, regalando prima a loro, però, una storia di espedienti e piccoli racconti che ricorda esattamente quel che succede quando si va a letto.

C’è un coniglietto, nel suo pigiama a righe, che è già a letto nella sua camera con il camino acceso e le coperte ben tirate. È allora che sulla sedia a dondolo arriva «una vecchia signora azzurra» a far la maglia (la balia?). Tutto è pronto per dormire.

Il movimento ascendente del testo descrive puntualmente tutti i dettagli che compongono la stanza:

«In una stanza verde / C’è un rosso palloncino / Il fuoco nel camino / Due quadri in cui si vede…»

Abbiamo l’impressione di essere seduti sul bordo del letto, accanto alla copertina rosa piegata, ad ascoltare il coniglietto parlare. Il testo sembra essere deformato dall’occhio del bambino che, della sua stanza, racconta i dettagli più interessanti e forse meno scontati. Sorridiamo, immediatamente.

Arriva l’adulto però, la vecchia coniglia, e il testo cambia rotta, quasi accondiscendendo all’invito neanche così gentile:

«“Zitto bambino!”»

«Buonanotte, stanza! / Buonanotte, luna! / Buonanotte, mucca bianca / che scavalca quella luna»

Il viaggio torna sui suoi passi, quasi accarezzando tutti gli oggetti prima indicati.

Il ruolo delle immagini è centrale: Clement Hurd costruisce un climax discendente verso il sonno giocando con il retino delle mezzetinte del colore nero. In questo senso, se il viaggio delle parole è circolare, quello delle immagini è unidirezionale. Pagina dopo pagina la stanza del coniglietto sprofonda impercettibilmente nel buio (ve ne accorgerete solo alla fine, quando tutto è accaduto!), mentre alla finestra la luna sorgerà, regalando un brillare fulgido del cielo stellato. La stanza, dunque, ben lungi dall’essere sfondo statico e immutabile, regala un punto di fuga vivo e temporale – e perciò vero – che circonda il lettore. 

Non siamo spettatori di una finzione. L’impressione di fissità e vecchiezza (che alcuni accusano al colpo d’occhio) è ben lungi dal riguardare questo libro: lo spazio che si osserva muta e cambia sotto gli occhi. Se si fa attenzione, dall'inizio alla fine del libro è passata un’ora! 

Il ritmo della storia si adegua egregiamente all’uso primonovecentesco dell’alternanza di tavole a colori e in bianco e nero (si risparmiava così molto sui costi di stampa!): seguiamo lo sguardo del coniglietto in cerca di appigli per rimanere sveglio, prima elencando tutto ciò che nella stanza c’è e poi salutando ogni piccolo compagno di stanza. I colori sono riservati alla sguardo d’insieme, il bianco e nero allo sguardo del piccolo protagonista (tra l’altro i conigli, probabilmente vedono proprio a due colori!).

«Buonanotte, due gattini / Buonanotte, due guantini / Buonanotte all’orologio / Buonanotte ai due calzini».

Il mondo del piccolo coniglietto è ricco di dettagli che fanno sorridere e reclamano di essere scrutati con attenzione: il topino bianco cosa fa? Lo scendiletto di pelle di tigre dona un tocco aggressivo stupendo! Quale libro ha appena letto il coniglietto? E quel bel budino sul tavolino, chi l’ha mangiato? Il coniglietto possiede due gattini?! E quel tappeto immenso nel centro della stanza? La casa giocattolo, gigantesca, cosa nasconde?

Il conglietto si muove, si alza, si scopre, si gira, l’abat jour lentamente si spegne, i gattini giocano con i gomitoli, invece ogni oggetto inanimato invita al composto riposo che già li rende immobili nella stanzetta.

Il testo segue il movimento del protagonista, ma anche la sua vocina arguta che intervalla e rompe – tratto tipico dell’autrice – il tradizionale incedere del racconto:

«Buonanotte a te, pettine / Buonanotte, nessuno / Buonanotte, budino»

Il viaggio è magico, quasi illocutivo: ogni oggetto toccato dal suono delle parole si predispone a riposare, come il piccolo lettore – si spera.

«Buonanotte, stelle fitte / Nella notte ora le cose stanno zitte»

Un pilastro della letteratura per l’infanzia ancora oggi perfetto per ogni bambino, nonostante i suoi anni superino i 70!

P.S. ci sono delle autocitazioni interne al libro: sul quadro davanti al coniglietto c’è l’illustrazione di una storia di cui parleremo prestissimo.

P.P.S. magistrale la traduzione di Tognolini, su un testo per nulla facile! 

 

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Buonanotte luna, Nord Sud Margaret Wise Brown - Clement Hurd - Bruno Tognolini 32 pagine Anno 2017 Prezzo 12,90€ ISBN 9788865267592 Editore Nord Sud
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