Sono sempre stata un po’ diffidente verso i fumetti, probabilmente perché, a differenza di mio marito, non ne ho mai letti molti… Pensavo che se gli albi illustrati si rivolgono ai bambini e dipingono l’infanzia, i fumetti che si dedicano ad una fascia di lettori più alta avrebbero probabilmente raccontato storie di adolescenti e preadolescenti insopportabili e falsamente disincantati, storie che per accattivarsi un pubblico “in crescita” avrebbero lasciato spazio a toni sopra le righe, reazioni caricate etc.

Se avete notato ho usato il tempo passato. La nuova collana che Bao dedica ai più piccoli (BaBAO) mi sembra invece andare da tutt’altra parte e se il piccolo ciuchino Zolletta ci ha incantato, Hilda ci ha fatto innamorare.

Le avventure di Hilda sono 4: Hilda e il troll, Hilda e il gigante di mezzanotte, Hilda e la parata dei pennuti, Hilda e il segugio nero. Quattro storie indipendenti, ma che vorrete certamente avere tutte dopo averne letto un capitolo, al cui centro c’è una ragazzina dai capelli azzurri e dai pesanti maglioni di lana decorati di nome Hilda. Le copertine un po’ cupe dei libri avevano in un primo momento rafforzato in me l’idea di stare per immergermi in un mondo rumoroso e fastidioso, invece Hilda è un’anima limpida: una bambina sui 7 anni, curiosa, viva, attenta e soprattutto una bambina dal cuore buono. Hilda vive con la sua mamma in una baita isolata nella conca di una valletta lontana dalla città, tra i monti, anche se dopo un paio di avventure si trasferirà in città. Nell’universo in cui si muove il confine con il fantastico è molto labile: se lasci la porta aperta è possibile che «l’uomo di legno» venga a scaldarsi davanti al caminetto, i troll abitano i monti travestiti da rocce, gli animali da compagnia assomigliano a volpi con le corna di cervo, se firmi dei contratti è possibile che tu ti accorga di abitare al centro di una congestionata città degli elfi, e i woff (orsacchiotti-girini) solcano il cielo la sera…

Hilda vive in questo mondo e in una disarmante semplicità ama scrivere e disegnare, trascorre il tempo all’aperto e senza che necessariamente le vada a cercare, incontra creature tra le più strane e apparentemente spaventose, per ciascuna delle quali ha una parola gentile e un occhio attento ed empatico. Hilda ha la capacità dei bambini di approcciarsi all’altro con fiducia: non che questo le risparmi la paura o il brivido della scoperta, ma ha degli occhi aperti che le fanno imparare dal mondo che la circonda e da cui non viene mai sopraffatta. Nella prima avventura scoprirà che i troll non sono per niente feroci, a differenza di come i libri li descrivono: sono invece molto premurosi, ma hanno le braccia corte e questo dà loro un sacco di problemi. Nella seconda avventura degli elfi renderanno la vita di Hilda e di sua mamma molto tortuosa, poi una montagna scomparirà rivelandosi un gigantessa della creazione che si era addormentata aspettando il suo innamorato. A causa di un incidente con i piedi del gigante, in Hilda e la parata dei pennuti, la piccola protagonista dovrà affrontare il cambiamento del trasloco in città: eppure anche in un luogo dove gli animali e le creature magiche sembrano scomparire Hilda farà amicizia con un corvo tutt’altro che ordinario e scoprirà che le avventure da vivere non mancano neanche tra il cemento. Nell’ultimo capitolo Hilda farà i conti con i pregiudizi e gli animali domestici sovradimensionati, inizierà anche a fare la scout e imparerà che alla sua mamma non interessano i risultati, ma le interessa che lei sia felice. Il rapporto con la mamma è splendido: una mamma discreta, amorevole, supportatrice che lancia Hilda nel mondo pronta ad aspettarla a casa a braccia aperte.

Gli echi sono molti e vanno dai capolavori di Miyazaki (il primo capitolo si apre in modo molto simile a Kiki, la solida e quasi automatica difesa delle creature indifese ricorda Nausicaa…) a Harry Potter (il segugio nero e lo «spirito casalingo» sono personaggi che richiamano anche se in modo diverso Felpato e gli elfi domestici), a Pippi Calzelunghe… ma ogni elemento è inserito con naturalezza in un universo unico e riconoscibile che ci ha appassionato. Il ritmo della narrazione è molto equilibrato e le storie si seguono con facilità, molte trovate esilaranti che strapperanno sorrisi (come la cavalleria degli elfi e i pigattini che nascono tra i capelli di Hilda), numerosi i cambiamenti di velocità che movimentano la lettura. Il testo è prevalentemente diretto (poche le didascalie) e questo facilita la lettura dei lettori in erba. Lessico mai sciatto e sintassi corretta: aspetti che ho molto apprezzato e che controllo con attenzione nei testi che affido a Saverio in questa fase.

La cura di Luke Pearson passa dall’attenzione con cui struttura le tavole, le ambientazioni e i dettagli, ma anche da come pensa i risguardi. La casa editrice completa questa attenzione con una stampa bella e precisa, con una rilegatura bodoniana molto apprezzabile!

Io per la prima volta mi sono appassionata ad un fumetto, Saverio e tutti i bambini a cui ho proposto la piccola Hilda (6-8 anni) ne sono rimasti calamitati.

Consigliatissimo!

Hilda e il Troll

Luke Pearson - Caterina Marietti (traduttrice)

40 pagine
Anno: 2014

Prezzo: 14,00 €
ISBN: 9788865431962

Bao Publishing editore

Hilda e il gigante di mezzanotte

Luke Pearson - Caterina Marietti (traduttrice)

48 pagine
Anno: 2014

Prezzo: 14,00 €
ISBN: 9788865431979

Bao Publishing editore

Hilda e la parate dei pennuti

Luke Pearson - Caterina Marietti (traduttrice)

48 pagine
Anno: 2014

Prezzo: 14,00 €
ISBN: 9788865432266

Bao Publishing editore

Hilda e il segugio nero

Luke Pearson - Caterina Marietti (traduttrice)

56 pagine
Anno: 2015

Prezzo: 14,00 €
ISBN: 9788865432785

Bao Publishing editore

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