Io non sono una mamma creativa, mi sembra di averne dato già sufficiente documentazione: io sono una mamma segui-la-ricetta-etto-per-etto-virgola-per-virgola e questo infinito umido inverno ha messo duramente alla prova le mie facoltà mentali e fisiche. Io e Saverio abbiamo disegnato con pennarelli, matite, tempere, acquerelli, a cera, acrilici, abbiamo modellato il didò (la ricetta di una mamma ben più creativa ci ha salvati per un paio di giorni!), fatto torte neanche fossimo una pasticceria, incollato collage e appiccicato mais, abbiamo ricreato una tempesta di neve sulla porta della sua cameretta e costruito migliaia di torri/aerei/barche/gru/pistole di duplo.

Il problema è che Saverio, almeno in questa fase, non mostra una spiccata autonomia artistica, e a ogni: «Mmm mamma cosa dipingiamo?» alla sottoscritta non vengono in mente che libri… argh! Ed ecco che abbiamo ripensato e rimescolato Piccolo blu e piccolo giallo, abbiamo riprodotto il materasso delle pulcette, ricreato le foto del bellissimo libro di Zuckerman Bird, immortalato stagioni che neanche Monet… senza contare le mucche Moka, le Peppa Pig, i Grossi Brutti Dinosauri, i Markl del Castello di Howl…

E vorrei sottolineare che siamo solo – e dico SOLO – a febbraio e che se ci andrà bene ne avremo ancora per un mese.

Nel delirio della ricerca di un soggetto che sopperisse alla mia totale mancanza di immaginazione e nella speranza di variare un po’ l’atto creativo, mi è venuto in mente un libro che io amavo moltissimo da bambina (la mia edizione è del 1980) e che ho scoperto essere stato recentemente ristampato: Sembra questo sembra quello … di Maria Enrica Agostinelli. Il libro è basato su una osservazione abbastanza comune: da vicino spesso le cose sembrano delle altre: un fuoco scoppiettante si rivela la cresta di un galletto, il cappellino verde si rivela un ombrello… In realtà, però, il meccanismo proposto vede molte declinazioni più complesse. Non solo infatti da vicino le cose sembrano altro, ma anche la focalizzazione esclusiva di alcuni particolari può essere fuorviante: il cestino di fiori è effettivamente un cestino di fiori, ma è anche la foggia di un cappellino. Fino a giungere a vere e proprie riflessioni sull’apparenza: «Il signor Ivo… che par buono… ma è cattivo».

Le illustrazioni realistiche aiutano e supportano la riflessione: non si tratta di immaginare niente, ma solo di riflettere e osservare. Ogni doppia pagina si lega alla successiva in coppie binarie, lo sfondo bianco fa emergere i contorni e aiuta a concentrare l’occhio. I soggetti infine non interloquiscono con i lettori, mostrano una fissità un po’ vecchia ma tuttavia hanno tutto quello di cui c’è bisogno.

I brevissimi testi, per lo più in rima, guidano e indirizzano la lettura, facilitando e suggerendo la soluzione dell’enigma. Peccato per qualche sbavatura (banana non fa rima con tucano!) che mi ha fatto domandare: dal momento che la prima edizione è della storica casa editrice tedesca Verlag Heinrich Ellermann, Maria Enrica Agostinelli ha attuato una traduzione?

Saverio si è molto divertito a riprodurre le tavole, in particolare il tucano e il pappagallo, ha imparato molto velocemente i testi e la lettura enigmatica del libretto rimane occasione di grande ilarità, tanto più che il testo si presta alla lettura alternata: «È una fiamma ci scommetto… no, è la cresta di un galletto».

Io ho trovato molto bella la chiusura di riflessione sulle apparenze, un passo complesso ma che, come posso testimoniare per esperienza diretta e personale, rimane in testa e “scava” un’idea nuova.

Sull’onda dell’entusiasmo e amando molto i giovani Minibombo, abbiamo preso in biblioteca Vicino lontano: sperando in altre attività che riempissero i nostri pomeriggi.

Il gioco è sostanzialmente lo stesso, sebbene semplificato poiché la riflessione riguarda solo il vicino lontano, appunto. Le sequenze qui sono ternarie e passano dal moooolto vicino (c’è perfino una tavola monocromatica) al medio vicino, al lontano con effetti piuttosto stranianti. I soggetti infatti, tutti animaletti, sono definiti dal colore e le loro linee tondeggianti rivelano al fondo forme simpatiche ma tutt’altro che riconoscibili se non nella loro interezza. L’effetto volutamente ricercato è quello di non far intuire il reale oggetto nascosto, ma rilanciare la fantasia a creare nuovi soggetti (il gioco legato al volume, sul minisito dedicato, fa perno esattamente su questo!). I colori vitaminici ed energici accostati al vivo senza mediazione di linee amplificano l’effetto: ma l’animale nascosto sarà fuxia o arancione? Il testo è assente.

Dunque pur partendo da un’idea comune, questi due volumi riguardano competenze assai diverse: il primo allena l’occhio, ed esercita il cervello “razionale” accennando al problema assai cruciale dell’apparenza, mentre il secondo conferma la vocazione giocosa ed eccentrica della giovanissima casa editrice ed incita i lettori a dar sfogo alla fantasia quasi soprassedendo sulla dinamica vicino/lontano.

Saverio non si è appassionato moltissimo a questo volumetto a dispetto del tono moderno, ma forse è solo un problema della mamma la cui immaginazione è davvero ai minimi storici :)

Vicino lontano

Silvia Borando
44 pagine
Anno: 2013

Prezzo: 9,90 €
ISBN: 9788898177042

Minibombo editore
Anobii

Sembra questo sembra quello

Maria Enrica Agostinelli
44 pagine
Anno: 2002

Prezzo: 7,50 €
ISBN: 9788884510822

Salani editore
Anobii

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