Il libro di oggi fa pensare a un libro per piccole mani, ma non è così. La sequenza di oggetti fa pensare ai quadri slegati e presentativi tipici dei libri cartonati per bambini alle prime armi, ma ancora non è così.

Davanti alla mia casa c’è è un libro di Marianne Dubuc in cui ci eravamo imbattuti per caso qualche mese fa in biblioteca, ma di ritorno da Bologna ho pensato che era necessario riguardarlo, in attesa di appropriarsi di edizioni francesi di altri libri che mi hanno conquistato. Marianne Dubuc mi ha colpito moltissimo per il suo tratto composto e infantile, fatto di matite colorate, per i suoi soggetti comuni e tipici dell’immaginario dei bambini con dettagli, però, assolutamente particolari e inaspettati, tutti da godere.

In una sorta di gioco delle carte con associazioni logiche, Marianne Dubuc ci regala un viaggio un po’ assurdo e immaginifico tra draghi, finestre, calzini, spiagge e vampiri…

Il gioco non è semplice e richiede la capacità di immedesimarsi e cambiare prospettiva nel guardare ogni cosa, perché se dietro un drago ci si può aspettare un principe affascinante (anche se è una rana!), bisogna essere capaci di cambiare punto di vista per pensare alla ninfea sotto la rana (che comunque è un principe!). I colpi di scena non mancano, perché se sotto il platano c’è un coniglio, nella pancia del lupo troviamo «i tre porcellini, la casa di paglia, la casa di legno, la casa di mattoni, il pentolone del terzo porcellino, mamma capra, ma non i 7 capretti, il pastorello bugiardo, Cappuccetto rosso e la sua nonna».

Ogni pagina ha la capacità di aprire un mondo nuovo in cui siamo chiamati ad addentrarci, un mondo nuovo e inaspettato, che può raccontare una storia nuova o farcela inventare o che può farci scervellare per cercare di risalire ai pensieri dell’autrice (questo direi è capitato più a me che a Saverio!: per esempio come fa ad esserci un calzino vicino al niente?!?) o lasciarci un po’ inquieti (ma nella «mia camera» cosa ci fa quella mano di mostro dietro la porta?!?).

I rapporti sono vari: di opposizione o di attinenza reale o immaginifica, di contenimento o di esclusione, di prossimità o lontananza… e rimane anche l’idea della sorpresa, che diverte ancora i bambini.

Il ritmo non è monotono e non solo per i cambi di soggetto: pagine a sfondo nero si alternano a pagine a sfondo bianco, soggetti circoscritti nella pagina di destra si alternano a scene a doppia pagina, i personaggi creano sequenze binarie ma anche sequenze più complesse – come la serie sullo zoo. Il testo è parte integrante dell’illustrazione: di dimensione ridotta, nella pagina a destra, introduce (a bassa voce) il colpo di scena che nella pagina a sinistra è di dimensioni più grandi, spesso differenziate («unfantaaaaasma»), e non di rado con richiami all’immagine sia grazie alla posizione («vampiro» è a testa in giù!), che alla disposizione nella pagina (la «stella cometa» è nella scia), che alle modificazioni del lettering («pirata» ha la «p» “piena” a richiamo della benda sull’occhio.

In questo turbine di immagini e storie il filo conduttore è lo stile educato e composto di Marianne, il tratto segnato e presente delle matite, che non significa piattezza, ma anzi è il vibrare irregolare delle cose vere viste attraverso gli occhi dei piccoli, la mancanza di prospettiva e l’accostamento delle parti è frutto della focalizzazione di ogni elemento, uno alla volta, proprio come fanno i bambini.

Ciò che salva dallo spaesamento e dall’incompiutezza, che un lavoro come questo avrebbe rischiato di lasciare, è la chiusura ad anello, significativa: la mia casa.

Il viaggio testuale ripercorre, dunque, i sogni e le avventure che in tante camerette del mondo nascono e si sviluppano in mondi sconosciuti e spesso per niente coerenti.

Saverio lo sfoglia spesso in solitudine, ma ama anche leggerlo insieme: gli piace il pathos che si crea di pagina in pagina, cercando di indovinare i protagonisti della pagina dopo. Il libro è anche una fonte enciclopedica di modelli da copiare per disegnare (si trovano dal dinosauro al panino!)… Insomma un libro polivalente e molto bello, ma per bambini grandicelli dalla mente sveglia.

Davanti alla mia casa c’è…

Marianne Dubuc

60 pagine
Anno: 2010

Prezzo: 12,50 €
ISBN: 9788887169942

La Margherita editore

Anobii

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Commenti
5 Maggio 2021
Maria

🙂

5 Maggio 2021
Chiara

Il calzino è accanto al niente perché il niente è ciò che ha lasciato il calzino gemello perduto

8 Luglio 2016
Intervista a Marianne Dubuc – Scaffale Basso Scaffale basso

[…] cambiati: dal viaggio onirico e senza parole de Il mare, passando per il sequenziale e descrittivo Davanti alla mia casa, e la canzoncina universale dell’Elefante si dondolava alla narrazione estesa de Il leone e […]

8 Luglio 2016
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12 Febbraio 2016
suster

Ho scoperto questa autrice leggendo le tue recensioni. Questo Natale è arrivato a casa nostra cappuccetto e il viaggio in autobus, un libro che nella sua semplicità è piaciuto a tutte noi, di qualsiasi età. Credo tu abbia ragione quando dici che l’apparente destinazione ai piccolissimi inganna. O forse queste illustrazioni hanno il potere di calamitare e coinvolgere l’attenzione anche dei più grandi parlando loro un linguaggio universale

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