Mai si direbbe che un libro giallo, rosa, tortora, marrone, cipria e grigio possa parlare del vento, eppure è proprio quello che fa Le stagioni del vento di Hanna Konola. La prima impressione che nasce, sfogliando le pagine, è quella di trovarsi di fronte a chissà quale trama decorativa, quasi un campionario di tessuti stampati. Ed effettivamente è molto riconoscibile la sensibilità compositiva dell’autrice finlandese, che nasce come designer tessile. Ma non lasciatevi scoraggiare e addentratevi nel testo e le immagini dispiegheranno il loro realismo.

Le stagioni del vento era stato selezionato nella categoria fiction del Braw, importante premio che si assegna alla Bologna Children Book Fair, e devo ammettere di aver fatto il tifo per lui, anche se alla fine venne solo menzionato («Una rara armonia complessiva contraddistingue questo albo poetico dedicato al vento e alle sue evoluzioni durante un intero anno. Linee acrobatiche, forme giocose in perpetuo movimento e combinazioni di colori in perfetto equilibrio con un testo breve costruiscono una autentica poesia contemporanea in forma di libro illustrato»).  

Oltre infatti ad una veste essenziale, decorativa e non figurativa Le stagioni del vento offre ai suoi lettori un viaggio poetico, per nulla astratto ed anzi molto interessante.

Dodici tappe per dodici mesi, due versi appena per ogni doppia pagina: la voce narrante è quella del vento che racconta il suo anno, attraverso una voce in prima persona, alternata a concise descrizioni in terza persona:

«Ad aprile spingo su / gli aquiloni nel cielo blu»

«Ad agosto a un mio sbadiglio / la pioggia esce dal suo nascondiglio».

«A settembre devo badare / che al sicuro gli uccelli possano migrare».

L’illustrazione si sintetizza in poche linee e volumi geometrici e in una palette cromatica molto particolare, dove i rosa sono cipria, i gialli sono freddini e i tortora giocano con i marroni e con i neri. La prima impressione è di staticità: chi riuscirebbe a sentire il vento tra questi colori così particolari? Eppure le linee, quasi tratteggiate, tavola dopo tavola animano lo spazio illustrativo in giochi che il testo descrive: ecco il movimento a salire che rincorre e sospinge gli aquiloni, guarda come sono curvi e tondeggianti i movimenti di giugno, che carattere ha invece l’aria settembrina che guida gli uccelli nei loro viaggi, e i mulinelli di ottobre? Ripercorrendo le immagini con attenzione, tutti i volumi geometrici che parevano appoggiati casualmente (o per motivi compositivi) sulla tavola acquistano, alla luce del testo, un valore: l’accordo tra immagini e testo è armonico ed equilibrato (un “brava!” va certamente alla traduttrice).

Quello che potrebbe dunque sembrare un esercizio di stile adulto non si rivela tale: le linee allungandosi, piegandosi, arrotolandosi e stirandosi rendono reale la voce del protagonista e i richiami cromatici, interni alla singola tavola, non fanno che amplificare come un’eco il movimento. Il vento dunque gioca e vive una vita estremamente reale, una danza che, con ritmi diversi a seconda dei mesi, riempie gli spazi che noi stessi abitiamo. La storia del vento diventa occasione di riflessione sul movimento e rende reale quello che spesso è solo una percezione: quante cose fa il vento!

Un libro affascinante da leggere senza paura dai 3 anni: l’essenzialità se non è astratta è una dimensione che i bambini amano!

Non si vede ma si sente

niente mai lo può fermare

sempre soffia allegramente

...tu lo riesci ad acchiappare?

Le stagioni del vento
Hanna Konola - Elisa Frilli  (traduttrice)

32 pagine
Anno: 2018

Prezzo: 15,00 €
ISBN: 9788867994618 

Clichy editore

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