Sono state giornate caotiche, serrate e intense (non avete notato la prolungata assenza eh!??), ma finalmente siamo in vacanza, nelle nostre vere vacanze.

Abbiamo lasciato il mare e dopo aver lavato, steso e stirato alla velocità della luce tutto il necessario ora ci troviamo sotto morbidi piumoni tra vette antiche e memori. Come ultimo regalo del mare vorrei però parlarvi di un curioso libro, con protagonista un’altra balena, che ci ha lasciato con ambivalenti impressioni: Iole la balena mangiaparole.

La storia narra di Iole, una balenottera rossa che ama le parole. Le ama così tanto che ogni giorno, complice la cecità degli artisti, si apposta sotto la barca di un poeta, che esce al largo per lavorare, e si nutre delle parole scartate che cadono in mare. La gioiosa balenottera rossa poi, con la pancia piena di parole, riesce a inventare storie intriganti con le quali incanta il suo pubblico marino. La sorte volle però che un giorno il poeta non si presentasse (sindrome da pagina bianca, successo impegnante?!?): quel che sappiamo è che Iole ne risentì e si intristì a tal punto che i suoi amici si misero insieme per cercare una soluzione. Fortunatamente ognuno aveva tenuto per sé una delle parole delle storie di Iole e con quella stretta tra le pinne o i tentacoli corsero dall’amica che, potendo di nuovo nutrirsi, ritrovò la sua vivacità e il suo sorriso.

La storia è molto didascalica, semplice e un po’ scontata. Il gioco delle parole e con le parole diventa poi spunto (o forse costituisce proprio la ragione della nascita dell’opera) per un cappello conclusivo dell’autrice, Gioia Marchegiani, che racconta ai piccoli lettori come può nascere una storia: tutto incomincia con poche parole, sentite, percepite, ascoltate, amate o inventate che composte insieme creano diversi mondi unici: «provate anche voi». Questa sorta di compitino finale appesantisce, a mio parere, una struttura narrativa già esile che è piaciuta le prime due volte a Saverio, ma poi è risultata un po’ noiosa. Questo senso di posticcio è stato poi per me ingigantito dalla disposizione grafica di queste parole, scartate, recuperate, regalate, nella pagina: un carattere molto banale che crea un forte impatto visivo.

Vi chiederete allora in che senso le mie sensazioni fossero ambivalenti.

Sono rimasta colpita dalle illustrazioni. Queste, infatti, pur non coincidendo esattamente con il mio gusto, mi sono sembrate bellissime. Una cura per il finito, per il tondo, per la resa del movimento d’altri tempi. I colori sapientemente stesi creano le luci ed ombre di un vero fondale marino. La carta ruvida, che si intravede sotto gli acquerelli, contribuisce con la sua corposità a riecheggiare i riflessi e l’animazione della scena. Niente sembra accennato (forse solo la vegetazione del fondale), tutto è particolareggiato e definito, tanto che sembra di osservare la scena da dietro un vetro.

Un’altra significativa balena che val la pena di incontrare e poi magari qualcuno sta cercando un libro per riflettere proprio sullo spunto creativo e la nascita delle storie. E allora il libro è perfetto.

Iole la balena mangiaparole
Gioia Marchegiani

24 pagine
Anno: 2012

Prezzo: 12,00 €
ISBN: 9788858006689

Gribaudo editore
Anobii

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