Ho già ironizzato a sufficienza sull’altissima soglia del dolore dei maschi che frequento (in particolare il marito e il figlio 6enne) ma la saga dell’egocentrismo trova oggi un nuovo capitolo che forse travalica il genere maschile per investire tutte le simpatiche persone che oltre a credersi il centro dell’universo credono di essere sempre colpiti dalle più nere sciagure. Allargando un po' il cerchio penso che in questo gli italiani siano maestri. Fate una prova: provate a raccontare a qualsiasi italiano medio una disavventura qualsiasi, scoprirete che la medesima, ma più grave è già accaduta anche al vostro interlocutore.

Senza alcuna sbavatura verso il buonismo – che vorrebbe ridimensionare queste sparate a chi è stato peggio – Pamela Duncan Edwards celebra con grande ironia il vittimismo sfrenato e il primato della sventura.

Un po’ costretti dal testo, un po’ perché ne sarete profondamente convinti dopo aver empaticamente compreso i dolori del protagonista, vi ritroverete a ripetere: Povero Winston!  Dovete infatti sapere che il cagnolino Winston ha una spina nella zampa: «“Non c’è niente di peggio di una spina nella zampa! Sono proprio sfortunato. Capitano sempre tutte a me”».

Potete iniziare con il mantra: povero Winston!

Lo sfortunatissimo cagnolino si avvia verso il veterinario, a stento si trascina per il marciapiede e gli amici cani che lo incrociano non possono che notare il vistoso handicap, preoccupandosi: «“Accidenti!… È una spina grossa?” “Eh sì” dice Winston tutto fiero».

Povero Winston!

Gli incontri si susseguono, tuttavia ciò che il nostro sofferente protagonista sembra non notare o completamente ignorare è che, poco al di là del suo naso, ogni suo amico viene colpito da una sventura cosmica: Angus lo scottish terrier viene lanciato in un rottamaio, Rex l’alano finisce inavvertitamente nel camion della spazzatura, Bert il carlino viene assaltato da uno sciame di api, Sophie la Shih-tzu rischia addirittura di diventare il pranzo di un coccodrillo.

Winston è completamente impermeabile a qualunque accadimento che non lo riguardi.

Ma ad un certo punto: «Winston si lecca la zampa dolorante, ma sente qualcosa di strano… “Ma dove è finita la spina? … è scomparsa!». E adesso? Winston finalmente avrà energie da impiegare per accorgersi di cosa accade intorno a lui?

«“Perché devono sempre succedere tutte a me”».

La storia è totalmente basata sui dialoghi e si presta alla lettura condivisa ad alta voce (mimare le voci è quasi automatico!), ma ciò che rende davvero spassoso l’ascolto sono le immagini che, naturalmente, contraddicono le impressioni espresse con tanta fermezza dal protagonista.

Benji Davies però non si limita a divertirci rappresentando avvenimenti imprevedibili e folli (nessuno degli incidenti è descritto dal testo!), ma regala ai propri ascoltatori un universo fatto di ristoranti di topi e accessi alla metropolitana toposa, negozi di libri usati e case di mattoni rossi, cartellonistica esilarante e levrieri afgani che fanno footing… Nelle tavole di Benji Davies ci si può perdere anche quando il testo non vuol altro che farti ridere: con intelligenza, ma farti ridere! I colori sono allegri, e sebbene i giochi di luce tipici dell'illustratore, che io amo particolarmente, non sono così marcati, la vivacità dei colori e la prospettiva con i diversi piani che si muovono indipendentemente coinvolgono il lettore nel loro mondo.

Saverio ha adorato questo libro, lo ha portato in montagna e ancora me lo legge ridacchiando e, naturalmente, non sentendosi minimamente descritto dalla situazione. Naturalmente.

Un bel libro (agile anche nel formato brossurato) per ridere delle piccolezze di tutti e per relativizzare: dai 3 anni li conquisterete.

Povero Winston!

Povero Winston!
Pamela Ducan Edwards - Benji Davies - Luisella Arzani (traduttrice)

32 pagine
Anno: 2016

Prezzo: 15,00 €
ISBN: 9788859231806

Il Giralangolo editore

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Commenti
11 Ottobre 2016
Maria

Grazie Ketty! anche io ho in mente un paio di adulti a cui farebbe davvero comodo!

7 Ottobre 2016
Ketty

Molto intelligente e carino! Conosco anche un bel numero di adulti ai quali regalarlo!
Molto vera e divertente la tua presentazione.

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