Ballata, Ballata ... lo conoscete? Perché è una storia con mille storie dentro, è un silent book ma ci sono le parole (scritte al contrario), alcuni pensano che sia per grandi, ma non c'è bambino a cui l'abbia regalato che non ne sia rimasto estasiato!

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Sono al mare con mio figlio e mia nipote: 8 anni in due. Oggi pioveva a dirotto. Dopo torta, spesa, budino, ricerca di porporina, panettiere, tenendo conto che eravamo in piedi dalle sette ed erano solo le 10: avete idea di come abbiano speso mezzora in profonda concentrazione e serrate discussioni? Rileggendo Ballata di BlexBolex.

Facciamo un salto di qualche settimana. In una calda e piacevole mattinata, dribblando gli impegni di lavoro, sono scappata a conoscere Carla Ghisalberti, che avrebbe parlato di BleBolex. Solo qualche settimana prima io mi ero portata a casa Immaginario, un albo particolarissimo dello stesso autore (di cui vi parlerò presto) convinta che potesse piacere a mio marito, ma solo a lui. Mi sbagliavo. Da quando BlexBolex è entrato a casa nostra ci ha conquistati tutti, Saverio compreso. E così quel sabato mattina le parole di Carla non mi hanno preso in contropiede, perlomeno all’inizio. L’opera di BlexBolex, autore e illustratore francese, va guardata nella sua interezza, attraverso la trilogia delle sue opere: ImmaginarioStagioniBallata. Ogni opera rappresenta un tassello, un’esperienza ed un esperimento, un cimento nuovo e avvincente: il contenuto è veicolato da una forma che a sua volta ha un significato, significante, significato e segno sembrano coincidere in maniera assoluta. L’incontro con Carla ha svelato questo: con un levità, ma con un rigore inaspettati, con un’espressione dolce, ma con sguardo severo ha introdotto il piccolo gruppo, ritrovatosi allo Spazio Cornice di Tommaso Falzone, alla scoperta di questo eclettico, quanto perfezionista artista. Carla ha parlato, raccontato, domandato, risposto, ma ha soprattutto letto, incollandoci alle pagine e convincendomi che non solo l’impressione che aveva fatto breccia nella mia famiglia era veritiera (BlexBolex poteva piacere anche a me e a Saverio oltre che a mio marito!), ma anzi essa doveva essere il preludio ad una “amicizia” con l’autore ben più profonda.

Parliamo di Ballata. Il libro si costruisce geometricamente e scientificamente su di un’esperienza ancestrale che di scientifico aveva ben poco: il racconto orale. Se avete studiato lettere siete ben fortunati (in ogni caso lo sareste!), perché Le Goff probabilmente vi ha edotto sulle strategie che i canterini e i giullari utilizzavano nel medioevo per narrare e memorizzare repertori di infinite storie, tutte uguali tutte diverse: il trucco sta nel canovaccio, la struttura “base” (dove si parte e dove si arriva) sulla quale, attraverso capacità artistiche personali, le storie si moltiplicavano, pur rimanendo sempre loro. Ballata è così: si parte da scuola e si arriva a casa ma nel mezzo, di volta in volta, si inserisce un elemento nuovo che rigorosamente e inaspettatamente sviluppa la vicenda, esponenzialmente (o meglio, secondo una formula matematica precisa!) in sette diverse sequenze, tutte legate tra loro eppure indipendenti. E così si inseriscono principesse, sconosciuti, presagi, folletti, strade, tragitti, campi, soldati, sfilate, ingorghi, ponti, viadotti, incroci… Ogni pagina rappresenta una sola parola, ogni pagina lascia al lettore tutto il silenzio che vuole per poter immaginare e raccontare la sua versione unica della storia. L’unica eccezione è data dalla brevissima introduzione all’inizio di ognuna delle 7 sequenze. Il lettering corsivo, disegnato appositamente, segue il racconto come se facesse parte dell’illustrazione: si capovolge, scompare, si tratteggia, si scompone. Abbiamo il canovaccio, la narrazione è nostra.

Dopo una presentazione di questo tipo potreste onestamente pensare che il prodotto intellettuale e geniale di questo autore risulti però troppo complesso per dei bambini, ma non è così e posso assicurarvelo. La capacità di raccontare è propria dei bambini, così dopo una prima lettura “guidata” della mamma che ha letto le didascalie, Saverio e Rebecca (mia nipote) sono stati in grado di rileggere e riraccontarsi tutto da capo, di nuovo e di nuovo e di nuovo. Le parole difficili sono state oggetto di domande, ma sono state capite. «Sshhh! Silenzio, fai silenzio: è la capanna della strega», «quei monelli le prenderanno di santa ragione»: io li ascoltavo commossa. I bambini leggono le immagini molto più profondamente di me: loro non sono ancora legati al testo scritto, loro ricordano le parole che scompaiono (io devo andare a vederle indietro!), loro ricordano i personaggi oggetto dei sortilegi (e, caro BleBolex, alcuni ti sono scappati!), le sequenze ampliate per i bambini sono una modalità di ascolto e di “produzione” assolutamente facilitata. Le storie che nascono lettura dopo lettura sono semplici, ma avventurose, intrepide, paurose e per questo elettrizzanti. Questo “spazio in mezzo” alle pagine note, che di volta in volta si amplia, spesso sembra di poco valore eppure, come diceva Carla, lo spazio che l’autore lascia all’interpretazione del lettore è il più importante, perché è ciò che rende viventi le storie.

La tecnica dell’autore francese è straordinaria: le tavole che sembrano frutto di faticose xilografie, sono invece frutto di una approfondita conoscenza delle tecniche di illustrazione digitale. I pochi inchiostri sgargianti che si sovrappongono e creano tante tinte, anche molto cupe, e in particolari modo la trama di stampa ricercatamente poco definita, creano l’impressione di trovarsi di fronte a qualche opera cartellonistica degli anni passati, ma invece siamo nel mezzo di un’epopea che molto richiama secoli lontani. Potete scaricarne una anteprima dal sito dell’editore. Indicativi e spiazzanti i personaggi: oltre ai più classici regina, drago e strega ci sono anche dei briganti di collodiana memoria, ma anche sfilate e militari molto moderni… un mix inusuale ma che non potrebbe funzionare meglio di così. Il formato piccolo del libro, scelto accuratamente dall’autore, completa l’impressione di trovarsi di fronte ad un’opera unica. Per l’ennesima volta il libro è già stato scelto per essere portato domani in spiaggia. Insomma, cosa aspettate a dare BlexBolex ai bambini?

Ballata

BlexBolex

280 pagine

Anno: 2013

Prezzo: 15,30 €

ISBN: 9788896806760

Orecchio acerbo editore

Anobii

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Commenti
12 Gennaio 2017
Maria

Grazie a te di essere passata di qui!

10 Gennaio 2017
Occhi di Bimbo

Bellissimo!
Grazie

8 Novembre 2016
679. Leggere poesie, giocare agli haiku… con i liceali. Unicatt Piacenza / parte prima |

[…] (Invito ad approfondire BlexBolex leggendo questa analisi di Carla Ghisalberti su Libri Calzelunghe e questo post di Maria Polita su Scaffale Basso) […]

6 Marzo 2015
Maria

Grazie! Questo è splendido, ma anche gli altri…

6 Marzo 2015
Suster

Preziosi come sempre i tuoi suggerimenti!

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