Quando ero alle elementari ho letto sul mio sussidiario la storia (orrorifica) di un bambino che, dopo aver ingoiato un nocciolino di ciliegia, subiva una mutazione, trasformandosi nell’albero di ciliegio che aveva incominciato a crescergli nello stomaco.

Questo episodio che chissà quale sadico o inconsapevole autore ha concepito mi si fissò nella mente, provocandomi incubi pari solo a quelli scatenati dalla certezza, nutrita da non so quale suggestione, che i chicchi di riso fossero uova di farfalla. Il risultato fu che per anni non riuscii ad ingurgitare un solo chicco di riso bianco e che non mi appassionai mai alle ciliegie.

Ma in questi giorni ho “incontrato” un albero di ciliegio, un po’ strano come il “mio”, ma che questa volta mi ha intrigato e mi ha fatto innamorare come, in modo del tutto inaspettato, ha stregato Saverio. Il ciliegio in questione nasce da un passerotto morto e, tecnicamente, non è un ciliegio, bensì un albero di passerotti: geniale.

La storia dell’albero di passerotti appartiene alla raccolta Storie piccole di Chiara Carminati (testi) e Anna Maria Curti (illustrazioni) della collana Zerotre. Avevo già letto alcuni volumetti di questa collana, che non mi avevano convinta - ma ne parleremo se ci sarà l’occasione - questo invece mi è piaciuto molto e lo stesso è stato per Saverio.

L’idea non è nuova: storie brevissime che possono essere lette una dopo l’altra, al posto di una lunga, dando l’idea al piccolo ascoltatore di leggere molte e molte storie prima di dormire ;)

Il rischio di un progetto di questo tipo è che le storie risultino banali, non siano pensate in modo originale, anzi non siano proprio pensate, ma che si riducano a riassunti di storie già sentite. Chiara Carminati, invece, è stata capace di scrivere 11 storie una più bella dell’altra: alcune rimate, alcune con miniature illustrate (non saprei come chiamarle!), altre da mimare con i suoni… Tutte storie brevissime, ma sensate, curiose e soprattutto inaspettate: Saverio adora quella del bagno di Tommaso. È bello anche che si alternino storie dai ritmi più lenti ad altre dai ritmi più serrati, sebbene mai concitati, che accompagnano i bambini a stare attenti e a rilassarsi: così almeno succede con Saverio. La brevità poi ha fatto sì che alcune battute-passaggi fossero immediatamente memorizzati da Saverio, che praticamente ormai recita l’intero libro con me. Le illustrazioni non mi piacciono in modo particolare, ma non sono brutte: non sono nel mio gusto la faccia sugli oggetti o le occhiaie degli animali o la gatta Ghita “umanizzata”. Però i disegni seguono in modo perfettamente accordato i testi, quasi ne sottolineano gli accenti e le rime. Il tratto fine, la gestualità e l’espressività poi sono caratteristiche innegabili della matita di Anna Maria Curti.

Non sono riuscita a capire la ragione dei commenti della ranocchia di pagina in pagina: io e Saverio nella lettura li abbiamo ignorati e a me, che li vedevo con la coda dell’occhio, urtavano e basta.

Il libretto, come tutti quelli della collana Zerotre, ha bordi arrotondati, pagine cartonate lucide, e una pagina iniziale dove con due brevi battute si introducono i genitori al modo migliore di leggere il libro e ai pregi della lettura ad alta voce: un insieme curato, anche nei particolari, non a caso questa collana ha vinto il premio Andersen come miglior collana nel 2009… Mi è piaciuta anche la ripresa dei colori del logo della collana nella rilegatura interna: un’attenzione particolare.

Storie piccole

Chiara Carminati - Anna Maria Curti
32 pagine
Anno: 2008

Prezzo: 11,00 €
ISBN: 9788824803694

Franco Cosimo Panini editore
Anobii

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