L’arte di scrivere filastrocche non è arte a buon mercato; come la poesia, perché di poesia stiamo parlando, ha bisogno di significati da vincolare e regole a cui sottostare. Se poi aggiungiamo che il pubblico da raggiungere può avere meno di 2 anni, capite che l’impresa diventa ardua, anche se non impossibile, come ci testimonia Chiara Carminati. L’autrice e poetessa firma infatti il secondo volume di filastrocche per Lapis: dopo A fior di pelle ecco un libro dedicato esplicitamente al sonno: Ninna no. 

Il titolo potrebbe far pensare alle criticità che, a volte, la messa a letto scatena nei pargoli, invece - a dispetto del titolo - le 12 ninnananne sono dolci canti rivolti a bambini che possiamo anche immaginare stanchi, sereni e pronti per riposare (solo Ninna nanna ninna no fa eccezione!)

I soggetti e i gesti attorno a cui Chiara Carminati intesse i suoi versi appartengono tutti all’universo del riposo: la luna, il latte, il miele, gli sbadigli, lavarsi i denti, spogliarsi, il pigiama, la sveglia...

Le rime sono perfette, le immagini tutt’altro che banali. È la sapienza della scrittrice che sa parlare di oggetti quotidiani con semplicità e maestria, rivelando la bellezza di immagini che forse neanche immaginereste nascoste tra le pieghe di un pigiama: sono testi belli, non si può dirlo o scriverne diversamente. Io ho amato tutte le filastrocche per motivi diversi, ma comunque in ognuna ho ritrovato quel calore piacevole, familiare che si associa a quei momenti. Io ricordo in particolare le sere delle feste o delle vacanze - in cui la messa a letto è il compimento sereno di una giornata felice. Una stanchezza esausta e magica che non è mai solitaria, ma accompagnata da un adulto amato che impegna del tempo silenzioso ed eloquente, per stare lì seduto sul letto con te.

«Per il sonno occhi belli / si son fatti piccolini. / Per il sonno son due spilli / due sospiri, due puntini. / Luna tonda sul tuo viso / spunta l’ombra di un sorriso. / Luna luce, il giorno è spento / col sorriso ti addormento»

Un accompagnamento, dunque, corale e accogliente, che sottolinea l’aspetto di calore e compagnia che rende naturale e felice anche il tentennamento che il confine con il sonno può destare. Non mancano infatti i fratelli, le sorelle, i cugini, la mamma e il papà in questi versi «tutti ben stretti come sardine / Pelle su pelle, senza un confine».

Le immagini fotografiche sono molto complesse e certamente non “leggibili” dai neonati a cui il testo si rivolge. Il fotografo Massimiliano Tappari - già protagonista del primo volume - gioca sulla pareidolia e raccoglie una galleria di oggetti “parlanti”, vivi nella quotidianità. «Negli oggetti che abbiamo intorno spesso di nascono molte facce», recita l’introduzione e in effetti l’immaginazione che si scatena davanti a molte facce-oggetto ricorda i giochi dei bambini, capaci di vedere lo spazio popolato da personaggi tra i più strani.

Mi immagino le mamme e i papà sussurrare questi versi ai loro piccini, gli stessi che dopo qualche anno, potranno giocare con le fotografie del libro, un libro che magari sarò stato il loro primo libro!

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Ninna no Chiara Carminati - Massimiliano Tappari 26 pagine Anno 2019 Prezzo 11,00 € ISBN 9788878746947 Editore Lapis
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