La lana è una stoffa che adoro, tanto che a tempo perso sferruzzo come le nonne per fare maglioncini e cappellini: oggi la chiamano knitting mania e basta fare un giro su Etsy per vedere che è un passatempo più giovane di quanto possa sembrare! ;) Mi piace anche molto la lana cotta: non nei fiori e nei cappellini colorati – che per me sono un po’ troppo naif – ma in colori neutri come il bianco, il crema o il grigio, come tessuto d’arredo o anche nelle giacche o nelle pantofole (!) la trovo elegante sostanziosa, calda, montana.

Beh insomma il libro di Beatrice Alemagna mi ha conquistato così, con la lana infeltrita delle pulci che mi salutavano con entusiasmo dalla copertina de Nel paese delle pulcette.

Ma è una storia d’amore che è andata intensificandosi. Dopo aver letto la dedica ho pensato che “pulcetta” sia un soprannome bellissimo, soprattutto per un bambino. Poi ho visto il risguardo pieno di pallini di lana colorata su questo tessuto grezzo e mi ha messo allegria. Poi ho intravisto il pizzo steso come festone dalla pulcetta grassa, poi ho visto la collana a pallini della pulcetta gialla… insomma sono stata conquistata. Così l’ho regalato a Saverio.

La storia è semplice. In occasione del compleanno della pulcetta grassa tutte le pulcette che abitano in un materasso vengono invitate nel buco grande al centro del materasso: sarà la prima volta che si incontrano. La pulcetta grassa, dopo aver deliziosamente addobbato la sala, ha preparato delle torte di polvere di materasso: tutto è pronto ed ecco il campanello. Sorpresa! Ma come?!?! Le altre pulcette non sono grasse! Una è magra, l’altra è gialla, l’altra ha delle gambe lunghissime, una è di mille colori (la preferita di Saverio!) etc. Tutte sono scandalizzate e, un po’ piccate e con il ditino puntato, si chiedono a vicenda la ragione della diversità, fino a che la festeggiata con grande candore mette fine alla discussione: «sono nata così!». Eh già anche le altre sono nate esattamente così, simili alla propria mamma o somiglianti al papà (immagino io), tutte diverse e tutte pulcette. Non resta che fare amicizia e ballarci su!

Il tema del diverso è ricorrente e anche io ne ho parlato diffusamente, tuttavia mi sembra che qui l’autrice introduca elementi interessanti. Innanzitutto c’è la rappresentazione della normale reazione davanti all’altro: lo scandalo, un sentimento normale che non deve essere censurato. Poi c’è l’idea che non è che ognuno è diverso perché è capace di fare bene qualcosa, non è necessario, la diversità c’è alla nascita ed è legata, ad esempio, al semplice fatto di avere una certa mamma e un certo papà. La storia poi non è l’esposizione e la disquisizione sul problema, ma è una storia con una trama diversificata.

Le immagini, l’ho già detto, mi sono piaciute moltissimo: io che pur sferruzzo ho una manualità PESSIMA e sono rimasta incantata dal lavoro dell’autrice. Ma come diavolo ha fatto?!? e quanto sono grandi nella realtà le pulcette?!? Ogni particolare è curato dai buchini occupati dalle pulcette, al tavolino con le torte, dai vestitini, alle espressioni e a i gesti delle pulcette. E poi nulla è piatto: i tessuti cambiano, ci sono perline, pizzini, cotoni. Il manto stesso di ciascun personaggio è ricco e meriterebbe di essere osservato da vicino. Anche gli sfondi monocromatici cambiano intonandosi alla pulcetta e rendendo unica ogni tavola. L’unica cosa che mi ha lasciato perplessa è stata la pulcetta triste proprio alla fine: perché mai chiudere proprio con un faccino così desolato?

Il formato orizzontale mi è piaciuto, gli angoli sono arrotondati e la carta opaca e pesante.

C’è una cosa però che non ha funzionato: Saverio non si è per niente appassionato. Gli è piaciuta la pulcetta multicolore che l’ha fatto ridere, ma non si è fatto leggere il libro molte volte. Mi sono chiesta il perché e l’unica risposta che ho saputo darmi è: forse è un libro femminile. Non saprei dare altre spiegazoni.

Io, come avrete capito, mi sono talmente innamorata che sarei quasi disposta a non disperarmi nel caso delle pulcette venissero ad abitare sul mantello di Neve… mmm però devono avere almeno una deliziosa collana a pallini.

Nel paese delle pulcette

Beatrice Alemagna
44 pagine
Anno: 2009

Prezzo: 8,38 €
ISBN: 9780714856384

Phaidon editore
Anobii

[shareaholic app="share_buttons" id="15118398"]
Commenti
14 Novembre 2019
Nel paese delle pulcette, di Beatrice Alemagna – mediterraneo migrante

[…] Scaffale Basso, un albo illustrato di Beatrice Alemagna che parla di diversità e incontro con l’alterità. […]

9 Luglio 2019
Libri per bambini su disabilità e inclusione – La Didattica Inclusiva

[…] Alemagna, Nel paese delle Pulcette, Ed. Phaidon: ognuno ha caratteristiche uniche, senza un […]

8 Luglio 2016
Intervista a Beatrice Alemagna, una storia sbeccata – Scaffale Basso Scaffale basso

[…] Nel paese delle Pulcette, Phaidon, 2009 […]

8 Luglio 2016
Pulcette a Natale, Beatrice Alemagna – Scaffale Basso Scaffale basso

[…] non vi siete persi le puntate precedenti (primo, secondo e terzo capitolo), di sicuro ormai conoscete bene tutto il gruppetto di amici che vive nel […]

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *