Non è il primo safari nella giungla del giardino di cui parlo, ma trovo che le esplorazioni a misura di bambino siano molto affascinanti. È il caso di Passi da gigante di Anaïs Lambert che prende in prestito gli stivali verdi e gli occhi di un bimbetto dal cappellino a righe.

«Stamattina mi sono preparato. Senza far rumore, sono uscito».

Il punto di vista è focalizzato sul protagonista, ma è esterno e cambia continuamente: a volte guardiamo quel che il bambino osserva, altre volte sembriamo acquattarci seguendo gli adorabili stivaletti in gomma che si districano in una giungla d'erba. Le immagini giocano sull’apparenza e i doppi sensi, supportati dalla narrazione che è affidata al bambino: «ho sorpreso una lotta feroce» recita il testo accanto allo scontro di due scarabei rinoceronte, la canna dell’acqua striscia nell’erba come un serpente affamato…

Il bianco nitido e neutro degli sfondi non dà appigli spazio-temporali, l’avventura è come sospesa in un mondo atemporale (come in effetti è la percezione dei bambini), il lettore è costretto a condividere il viaggio della lettura e questo accorgimento è fondamentale perché il testo non risulti distraente: anche i più piccoli possono in questo modo capire lo scarto tra testo e immagini (i mostri pungenti sono evidentemente i gusci delle castagne dell’ippocastano).

Tra carovane in marcia, elicotteri, fiumi da guardare e foreste vergini da esplorare, tracce di orsi e volti di elefanti, bestie affamate, coccodrilli, canguri, giraffe passa il tempo ed a un certo punto fa capolino un cielo chiaro che ci dice che il giorno è ancora splendente.

Mentre il piccolo si gode il fresco dell’erba, sdraiato con il volto al cielo.

«Dei passi pesanti si sono avvicinati. L’orso? Sono subito scappato»

Un orso? Beh quasi :)

E aveva fame? Certo!

Quando il bambino è acciuffato, il pathos si scioglie nella tavola successiva la prima a darci le vere coordinate dello spazio, con un campo lungo e un bambino sulle spalle di suo papà.

Il testo essenziale, telegrafico, spesso incentrato sulla descrizione di sensazioni e percezioni favorisce il crearsi di pause di silenzio durante le quali i lettori potranno immedesimarsi e immergersi nell’avventura. Le immagini di Anaïs Lambert amplificano con molta capacità questa sensazione: i collage, i disegni, l’uso del bianco… alla fine del testo si sospira sollevati, quando l’orso ha rivelato il suo vero volto, tanta era la partecipazione alla lettura. 

L’osservazione è al centro del viaggio di questo bambino e se ne gode il senso di meraviglia che non è liricamente sottolineato, ma piuttosto registrato con molta naturalezza, suscitando comunque un forte desiderio di uscire.

Un bel libro con un titolo davvero ben scelto che comunica sia la sensazione trasmessa dalle illustrazioni per cui il bambino appare proprio come un gigante, sia una chiara lettura del senso: il bambino che si avventura fuori da solo, cresce, anzi fa proprio dei passi da gigante!

Dai 2 anni, un libro da leggere e (si spera) da vivere insieme, oltre la porta di casa!

Avvento 2019: oltre al libro ho scelto un giocattolo, scoprite perché.

→ Ho abbinato a questo libro un piccolo contenitore con la lente incorporata per poter esaminare con minuzia i dettagli dei piccoli insetti del giardino, ma anche una lente che riproduce il visus di alcuni insetti (io ho scelto la coccinella!) per guardare il mondo come loro! Li trovate alla libreria Tutti giù per terra, a Monza!

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Passi da gigante Anaïs Lambert 48 pagine Anno 2019 Prezzo 14,50€ ISBN 9788832186284 Editore Pulce editore
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